E’ mattina, ho dormito ancora bene e per fortuna sono vivo. non materialmente, ma mentalmente intendo! uscire da atene sinceramente mi sta pensiero, non vi immaginate il casino di quelle strade. ok, tempo di prepararmi, pagare quell’hotel che m’ha fatto quasi ribrezzo (e tempo di conoscere anche un ragazzo che è rimasto estasiato dal mio viaggio e dalla mia vespa, tant’è vero che mi ha aiutato anche a caricarla!) che sono già in strada. prendere la n.8 direzione korinthos è stato facile devo essere sincero, che culo. in 20 minuti son fuori dal centro e il cielo è coperto ma freddo non fa. son contendo di lasciarmi questa esperienza alle spalle, la vespa va benone e ho il -quasi pieno- nel serbatoio, più 2 litri di miscela nella stagna di scorta. dopo 70 km percorrendo la strada con il tasso di mortalità più alto di tutto il paese, incontro 2 motociclisti che mi fanno cenno di fermarmi. là le moto in verità sono gli scooter da 125cc o 110cc. sono simpatici veramente, hanno molta stima della vespa e vogliono a tutti i costi fare delle foto per il loro motoclub. wow penso, mi fa piacere incontrare gente così. riparto carico e con il sorriso stampato sulla faccia, passo korinthos e dopodichè comincia quella che io credo sia stata la parte più allucinante del viaggio. dico allucinante perchè i miei battiti cardiaci son sicuro che hanno raggiunto dei picchi di 200bpm!
cosa succede?? succede che dopo korinthos mi accorgo di aver preso la new national road (è una superstrada) che passa di fianco alla n.8 che avevo fatto all’andata. premetto che entrambe portano a patras, quella che ho preso io è più veloce e diretta, mi evita i paesi e le curve, inoltre passa proprio accanto al mare. a patras mancano 120km, quando mi entra la riserva. penso subito ad uscire da quella superstrada, ma c’è un problema molto grosso. non ci sono uscite da almeno 20km per le altre strade. non ci sono distributori, e cristo, non ci sono neanche piazzole. non scherzo! alcuni cantieri abbandonati costringono camion e auto a viaggiare sparati su una sola corsia, e io sono li intrappolato senza potermi fermare. ci dovrà essere un’uscita penso, per forza. dopo 10 km neanche l’ombra, e per mettere miscela devo fermarmi dietro a un cespuglio proprio a bordo strada, con le auto che mi passano a 2 metri a 100 all’ora e i camion… uguale. mattarello devo sbrigarmi ad uscire da qui. maaa….. vado a prendere la stagna in mano ed ecco che il mio cuore va sù all’impazzata, comincio a tremare e sudo freddo. se avessi avuto una rottura improvvisa sarebbe stato diverso, ma restare in quella maledetta strada senza benzina non lo accetto. la stagna che ho in mano tiene si e no mezzo litro di benzina. capisco che se non trovo un’uscita sono completamente fottuto e a patras manca moltissima strada. calo giù la miscela fino all’ultima goccia, decido di ripartire e di pregare. già ripartire da questa “piazzola” non è semplice, e il rischio che qualcuno mi centri è molto alto. ma riesco a sgattaiolare e a rimettermi in corsia. l’andatura è 1/4 di gas, 4600 giri/min. ho levato la riserva perchè voglio essere avvertito quando mi entra di nuovo, e dopo 10 km neanche, eccola li, di nuovo lei. comincio ad incazzarmi con la grecia e le sue stramaledette strade. ma come è possibile, un distributore, un’uscita, neanche una piazzola???????? sono CHIUSO qui dentro e tra neanche 20km sarò anche fermo. immaginate la sensazione? se ci ripenso, la adoro. completo terrore, ma vi assicuro che sono quelle emozioni che restano dentro e fanno crescere, trovarsi persi senza via d’uscita è una cosa da vivere. ma momentaneamente sono incazzato di brutto e le preghiere non giovano. dopo 15 km dietro ad un curvone verso destra…………………………….. un rettilineo che si snoda fino all’orizzonte, senza vie d’uscita, che prosegue inesorabile e infinito. non ce la faccio più, urlo a tutta voce testuali parole “MA COME mattarello E’ POSSIBILE CHE IN QUESTO POSTO NON CI SIA UNA COSA A VERSO!!! MA CHE SCHIFO DI STRADA E’ QUESTA PORCA PUTTANA!!!! ACCIDENTI A QUANTI SIETE MALEDETTI!!!”
ho urlato cosi forte che qualcuno lassù, mi ha sentito. la mia voce è risuonata nell’alto dei cieli, e qualcuno apparentemente distratto si è ricordato che io esisto e ho bisogno di aiuto. finito il rettilineo e con la gola che mi fa male, vedo la cosa più bella che potessi vedere: un cartello blu che indica DERVENI a mt. 1500 (mi sembra) 1 km e mezzo ancora, dobbiamo farcela. la mia mente è ossessionata e inizio a pensare che quel cartello portasse in un’altra superstrada.
invece no, colui_il_quale mi ha fatto uscire da quello schifo di new national road. derveni è lì davanti a me e trovare un distributore sarà come bere un bicchier d’acqua. dopo appena un incrocio, eccolo li il benzinaro. entro sparato di 4°, lascio un inchiodata nera nell’asfalto lunga 5 metri e minaccio la donnina di farmi un pieno col dito puntato. e alla svelta.
Ora che sono tranquillo nella nave mi viene da ridere! Adesso mi sento di lanciare l’ultima sfida a me stesso: voglio gli appennini di notte, li voglio con la neve, con il gelo, con i lupi manari che mi corrono dietro. Voglio nargaroth nelle cuffie per alzare l’adrenalina e tenere i nervi in tensione. E vincere anche questa sfida, prima di ritornare a casa. Ma e’ proprio cosi interessante passare le serate al bar?
Si ritorna in Italia, cara Italia!!!